venerdì 16 gennaio 2009

La vecchia porta la sbarra

Il linguaggio è una cosa complicata, e la circostanza per cui noi (la maggior parte delle volte) ci capiamo quando parliamo, è un fatto molto difficile da spiegare, soprattutto perché, per spiegarlo, dobbiamo già capirci.
Io comunque non voglio spiegarvi niente, quindi il problema non si pone. Faccio solo qualche esempio.
Gli esempi sono spesso citazioni, in realtà.
Grattacapo mi fa notare che parlo (e scrivo) sempre per citazioni. Vero. Ma qui ved(r)ete che le citazioni sono esempi, dunque non valgono per quello che dicono. Valgono piuttosto per quello che io voglio dire attraverso di loro. O meglio, alla fine, è sempre quello che voi attraverso (di) loro dite a voi stessi. Io però spero sempre che vi diciate qualcosa di simile a quello che mi dico io.
Ecco, finalmente vengo in chiaro del mio parlare per citazioni e mi autocito: “Tutte le citazioni sono esempi”.
Questo invece, chiaramente, è un esempio di citazione.
Come potete capire, è solo una questione di virgolette, ma le virgolette possono far assumere valore paradigmatico a quello che dite. Ad esempio:
Se Lei si spiega con un esempio, non capisco più niente” (era la mia citazione da Ennio Flaiano). Fortunatamente io non devo spiegare niente. Dunque posso fare qualche esempio, senza tener conto di Flaiano e del suo paradigma.
Iniziamo: “Il coniglio Bianco inforcò gli occhiali: “Da dove devo iniziare Maestà?” chiese. “Inizia dall’inizio” disse il Re con solennità, “e va avanti finché non arrivi alla fine: poi, fermati” (Lewis Carrol).
Dunque, all’inizio di questa storia ci sono Paolo e Francesca:
- Paolo: “Ciao, sono Paolo. E tu?” Francesca: “Io no”.
[La citazione è di Achille Campanile, ma è un esempio che io cito da un libro di Filosofia del Linguaggio. Dunque io cito qualcuno che cita: tripla citazione. Dovete sommare all’intenzione di Achille Campanile (far ridere) quella di Claudia Bianchi (proporre un esempio di incomprensione da analizzare da un punto di vista linguistico) aggiungere poi la mia (quella di non spiegarvi niente), e infine la vostra]
Paolo comunque se ne va. Torna dopo un po’:
- Paolo: “Scusa, sai dov’è Piazza Duomo?” Francesca: “Certo che lo so”.
Pausa. Poi Paolo fissa attentamente Francesca:
- Paolo: “Ho già visto la tua faccia da qualche parte” Francesca: “Non credo, perché la porto sempre con me”.
Paolo se ne va (definitivamente).
Per strada passa Leopold Fechtner:
Io posso sollevare un elefante con una mano sola. Ma dove lo trovo un elefante con una mano sola?”

FINE

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Le_cas, il est 7h09, et je ti dis "beau texte".

Anonimo ha detto...

"Aus dumpfer Ecke geholt, scheuen sie vor dem Tag, dessen Licht sie blendet, vor dem Leben, dessen Fülle sie blendet."

Anonimo ha detto...

(inapte e pas idapte)

Grattacapo ha detto...

Devo essermi perso qualcosa.

Ma ho forse capito che Le_cas è la pronuncia in francese di Luca?

L'anonimo potrebbe essere Juliette,ma il Karl che nel commento di un intervento con tendenze citazioniste,si autocita, non può che essere Karl Kraus;
cosicchè tutto quadra.
Anche che Juliette corregga il francese all'austriaco Karl.

Tornando in tema:
ho coscienza che hai preso l'impegno coram populo di non spiegare niente,però, me lo potresti spiegare perchè
la struttura non è un insieme di strutto?

Le_cas ha detto...

STRUTTURA: dal latino STRUCTURA da STRUCTUM, supino di STRUO, propr. METTO A STRATI, quindi PONGO SOPRA o L'UNO ACCANTO ALL'ALTRO, CONNETTO, CONGIUNGO, e poi APPARECCHIO, quindi COSTRUISCO, FABBRICO, INNALZO, ACCUMULO.


STRUGGERE: contratto da DISTRUGGERE o DESTRUGGERE dal lat. DESTRUERE= RIDURRE A NULLA, DISFARE, con aferesi della particella DE-, come SCENDERE da DISCENDERE, e introdotto tra le vocali un J=G
Deriv. Part. Pass. : STRUTTO; STRUGGIMENTO; STRUGGITORE.

Questa è la versione ufficiale, ma io non ci credo. Qualcuno sostiene che tra strutto e struttura ci siano parentele molto piu strette. Si parla di rapporti non chiari tra l'ormai vecchio STRUMENTO e la nonna OSTRUZIONE.
Alcuni dicono che siano i filosofi a non voler rivelare il segreto, perché hanno paura di veder sciogliersi le loro, di strutture, e si vergognerebbero dei legami di parentela di queste con la sugna.

Non so, non credo che si riuscirà facilmente a dirimere la questione.
I filosofi non ne faranno parola, almeno fino a quando anche gli storici non riveleranno\risolveranno il loro di enigma: appurare quale sia la reale età del "CUCCO".

Grattacapo ha detto...

Mettici due fonti.
O magari due fontine.
Come ti sembra meglio.