sabato 31 gennaio 2009

Delle idee rosse che sono verdi dormono furiosamente (Paolo e Francesca, II puntata)


Dalla puntata precedente :

Paolo: “Scusa, sai dov’è Piazza Duomo?”
Francesca: “Certo che lo so”

(Pausa)

Paolo (fissa attentamente Francesca): “Ho già visto la tua faccia da qualche parte”
Francesca: “Non credo, perché la porto sempre con me”.

[...]

Leopold Fechtner (passando per strada):“Io posso sollevare un elefante con una mano sola. Ma dove lo trovo un elefante con una mano sola?”

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Dunque, la conversazione solleva qualche interrogativo sulla effettiva comprensione tra Paolo e Francesca, lasciandoci perplessi anche riguardo a quella che i due possano aver avuto del famoso libro “galeotto”, per non parlare poi di chi lo scrisse.
Comunque Francesca, bisogna ammetterlo, in qualche modo capisce ciò che Paolo sta dicendo, nel senso che è in grado di attribuire significato alle sequenze di movimenti vibratòri, ritmici e concordi che colpiscono il suo orecchio, più comunemente detti suoni, verosimilmente provenienti dal cavo orale del giovane in questione .

(Dico “verosimilmente” perché in effetti si è soliti ricondurre la voce di qualcuno alle di lui corde vocali, ed è prassi comune considerare le parole che questi proferisce come “sue”. In realtà quello che esperiamo è però un susseguirsi nel tempo di due eventi 1 - qualcuno apre la bocca (video) 2 - un rumore ci giunge alle orecchie (audio). E chi ci dice che le due cose siano in dipendenza diretta l’una dall’altra? E se invece ci trovassimo di fronte ad un muto, e la voce che sentiamo avesse altra provenienza? Se fosse Dio o un doppiatore invisibile? In effetti potrebbe essere che video e audio della nostra esperienza del mondo siano due tracce completamente separate, ma noi, automaticamente, al movimento labiale, associamo sempre il suono. Lo facciamo anche quando guardiamo un film, eppure sappiamo bene che non è così. Nessuno di voi pensa la voce che sente staccata dal movimento delle labbra del personaggio che vede, pronunciata da un uomo con delle cuffiette davanti ad un copione(). Appiccicate subito le due cose, audio e video. Così anche quando parlate con una persona qualsiasi, ogni giorno. Pensate però che le due cose potrebbero non essere collegate: l’uomo con le cuffiette è sempre in agguato.)

Nonostante i dubbi in merito, ammettiamo tuttavia che sia Paolo a parlare.
Dicevamo che qui non si tratta della situazione in cui non si riesce ad associare un suono ad un significato, come quando parliamo con uno straniero di cui non conosciamo l’idioma [1], o col nostro cane, gatto, pesciolino rosso (il pappagallo è un’altra questione).
Questo sembra essere il caso, ad esempio, del dialogo tra mia nonna (davanti alla televisione) e il Papa (dentro la televisione), quando questi – o il suo doppiatore, o dio, che in effetti parla per bocca del papa, e quindi può essere considerato a tutti gli effetti il suo doppiatore – dà la benedizione in latino, e lei non capisce niente:
- Papa: “xb’sufve.ncbemus soUdh*r\itus
- Nonna: “Amen
Lo scambio di battute tra i due - anche se per la vecchietta in ginocchio ha un grosso significato emotivo - da un punto di vista semantico, credo sia pressoché nullo.

(Amen deriva dall’ebraico אמן (’Āmēn) e significa qualcosa come “in verità”, “certamente”. E’ usato come particella affermativa, proprio come il nostro sì, dal latino sìc = “è così”, “è vero”. Dunque forse qualcosa c’è, se mia nonna afferma che: “è così”. Ma di cosa si tratti, è difficile a dirsi.)

Per Francesca invece i suoni hanno un senso – sono cioè parole. Ma in che modo lo acquisiscono o lo hanno acquisito?
Ci vediamo costretti - tutto, come al solito “per esempio” - a scavare nel passato della giovane, e ad ipotizzare che la pulzella, prima di mettersi a leggere “un giorno per diletto, di Lancillotto e di come amor lo strinse,” allietasse le sue giornate anche con altri passatempi. Nella fattispecie, giochi da tavolo.
Il primo sarebbe SCARABEO, poiché ella mostra di conoscere un certo numero di combinazioni di lettere dotate di significato - le parole - che, assieme alla tecnica del combinare, padroneggia, e che dunque è in grado di inserire nella griglia di scrabble. Queste sequenze di suoni (in realtà in scrubble di segni, ma non facciamo qui differenza) che vogliono dire qualcosa, tra cui – o forse solo – “Piazza Duomo” “sapere” “essere” e “dove”, sono il suo vocabolario.
Ma non solo; sembra che, se lo inventassero, Francesca saprebbe giocare anche ad un altro gioco, il gioco LEGO + SCARABEO. Sa infatti usare i mattoncini significanti delle parole per fare costruzioni dotate di senso (“sai dov’è piazza Duomo?”); sa dunque montare, le parole, in delle belle frasi (corrette). Quest’ultima abilità però, a ben vedere, potrebbe essere diversa: non si tratterebbe di un impresa edile, né di innalzare costruzioni o palazzi di parole. Francesca andrebbe in orizzontale, conoscendo la regola per cui a una certa parola debba seguirne un'altra... dunque, saprebbe giocare a DOMINO. Fa cioè un lastricato di parole… su cui però Paolo continua a scivolare:

Nuova puntata:

Paolo: (a Francesca, su una panchina e con ai piedi un grosso cane): "Il suo cane morde?"
Francesca: "No".
Paolo (accarezza il cane e il cane lo morde): "Ma aveva detto che non mordeva!"
Francesca: "Ma questo non è mica il mio cane".


FINE



Annotazioni:
1) l'immagine dal canto V è di Gustav Doré, incisore, disegnatore e litografo, nonché l' "illustratore" per antonomasia. Tra i sui Meisterwerke d'illustrazione: la Bibbia, la Divina Commedia, il Don Chisciotte, l' Orlando Furioso, le Favole di Fontaine etc. etc. (Ho inserito l'archivio completo su Boxstr)

2) L'uomo tra parentesi è Ferruccio Amendola, il "doppiatore" per antonomasia. Ha prestato la sua voce a molti attori celebri, tra cui si segnalano Al Pacino, Sylvester Stallone, Dustin Hoffman, Robert De Niro, Christopher Lloyd e Tomas Milian, nonché di Bill Cosby nella serie TV I Robinson. E' sua anche la voce del cane Tequila, protagonista di una nota serie televisiva.
Sposato con la doppiatrice Rita Savagnone e nonno della doppiatrice Alessia Amendola, è il padre dell'attore Claudio (Amendola).

3) La frase del titolo ("colorless green ideas sleep furiously ") è un esempio con cui Chomsky, padre della linguistica generativa - secondo cui le regole sintattiche per montare le parole le conosciamo tutti, perché sono innate e si ripetono in tutte le lingue - pone l'accento proprio sulla struttura sintattica di una frase (lego). Si tratta delle regole formali da seguire nella costruzione di una frase (soggetto-verbo-predicato), che nel caso sono rispettate. L'accostamento di parole con significati incompatibili però non dà luogo ad una corrispondente correttezza semantica; tuttavia non è un difetto di struttura.


Es.

"Le frasi (1) e (2) sono entrambe dei nonsensi, ma qualunque parlante inglese riconoscerà che solo la prima è grammaticale:
(1) colorless green ideas sleep furiously

(2) furiously sleep ideas green colorless"

Noam Chomsky, Le strutture della sintassi )

Note:

[1] o col suo doppiatore.

venerdì 30 gennaio 2009

Acconciature


Mentre stavo cercando una foto di Tommaso Buscetta per integrare l'intervento su Andreotti mi sono imbattuto in questa immagine.
Lì per lì ho pensato a come dovesse essere difficile incutere paura e rispetto, come un buon boss mafioso deve saper fare, con quella messa in piega.
Poi mi è parso che Buscetta da giovane mi ricordasse qualcuno e dopo qualche tempo ho capito chi:



Javier Bardem nella parte del killer psicopatico Anton Chigurh del film "Non è un paese per vecchi"(2007) dei fratelli Coen, parte per la quale ha vinto l'Oscar per il miglior attore non protagonista 2008.

giovedì 29 gennaio 2009

L'erba cattiva cresce più in fretta

Da mercoledi 28 gennaio Vis Pathè ha inaugurato la sua nuova politica culturale anticrisi: (non che ci sia stata crisi, anzi mai come quest'anno ha guadagnato tanto durante il periodo natalizio) è partita la rassegna "Art Cinema" che proporrà nei giorni mercoledi e giovedi di ogni settimana, con prezzo fisso 6 $, i film così detti d'essai che non hanno trovato posto in passato, data la loro incommerciabilità(per il destinatario medio del suddetto cinema). Da ieri quindi è in programmazione "L'ospite inatteso" di Thomas McCarthy con Richard Jenkins candidato all'oscar '09 come miglior attore protagonista, seguirà "Il giardino di limoni" di Eran Riklis, "Happy go lucky" di Mike Leigh con il quale Sally Hawkins è stata premiata come migliore attrice protagonista con l'Orso d'Argento e Golden Globe; fino ad arrivare al tanto acclamato film d'animazione, fresco vincitore del Golden Globe '09 come miglior film straniero, "Valzer con Bashir" di Ari Folman. Queste sono le strategie aziendali del Vis ed è il massimo che sono riuscito ad ottenere per ora, se riesco ad infiltrarmi ancor più nel cuore dell'organizzazione vi terrò presto informati.
Ma non è tutto. Assieme alla proiezioni verranno promossi dei nuovi sfiziosi caffè (che devo ancora verificare): in pratica dei caffè riempiti di cioccolata, panna etc a creare delle bombe glicemiche sicure.
Per rianimare un giovedi spesso morto hanno pensato bene di sfruttare una clientela spesso invisibile, come i film proposti, e cercare di tentare loro attraverso la gola, così da guadagnarne i favori anche in vista della futura apertura della nuova multisala di Prato Ovest: la politica espansionistico commerciale non tarda a venire fuori.

"Naturalmente nella vita ci sono un mucchio di cose più importanti del denaro. Ma costano un mucchio di soldi!" Groucho Marx

martedì 27 gennaio 2009

Il 7 volte Presidente del Consiglio, 21 volte Ministro


Andreotti da giovane (impensabilmente lo è stato anche lui)

Giulio Andreotti il 14 Gennaio 2009 ha compiuto 90 anni, 60 dei quali li ha passati in Parlamento (ci è entrato quando fu istituito nel 1948) senza contare altri 2 anni trascorsi all'Assemblea Costituente (eh sì, Andreotti è anche un Padre Costituente).

Il giorno del suo compleanno al Senato si è tenuta la "Procedura: Discorso di circostanza sul 90° compleanno del senatore a vita Giulio Andreotti" ossia in parole povere la sua ennesima beatificazione.
Gli elogi per la sua carriera politica e per la sua persona sono stati trasversali e nessun gruppo parlamentare è venuto meno all'incensazione collettiva.
Tutti i gruppi hanno anche fatto riferimento alle sue vicende processuali ma solo per ricordare come ne sia uscito, secondo loro, a testa alta con coraggio e dignità.
Queste le parti più significative degli interventi:

Gianpiero D'Alia - Presidente del Gruppo UDC-Svp-Autonomie:
(Questi sono gli eredi della DC e il gruppo di cui Andreotti fa parte quindi credo che gli possiamo perdonare l'estremismo)
"Nel corso degli innumerevoli incarichi ricoperti ha sempre mantenuto altissimo il suo senso dello Stato: non ha mai dato peso, forte della verità, alle critiche ed alle accuse che gli sono piovute addosso in tanti anni di Governo. È un uomo dello Stato e, come tale, si è sempre comportato, dimostrando fiducia nelle istituzioni, anche quando le stesse sono apparse ingiuste e ingenerose nei suoi confronti.[...]Mai Andreotti - è bene ricordarlo - ha cercato scappatoie e sotterfugi per evitare il giudizio della magistratura, alla quale ha sempre dimostrato rispetto e fiducia, anche quando sembrava non meritarlo, ed è stato ricambiato - seppur dopo molto, troppo tempo - con il riconoscimento della verità dei fatti.[...] ma per tutti noi Giulio Andreotti è soprattutto un padre della democrazia, un patrimonio che il resto del mondo ci invidia, uno scrigno che racchiude, con ordine e cura, un tesoro inestimabile, rappresentato da 60 anni di storia italiana".

Lorenzo Bodega - vicepresidente del Gruppo Lega Nord Padania (è proprio il nome ufficiale):
"Uomo di Governo come nessun altro, ha avuto luci ed ombre, specie nell'ultima parte della sua vita politica, nella quale ha dovuto subire un processo con accuse pesanti, da cui è uscito e di cui ci restano il coraggio e la dignità con le quali ha affrontato il tutto.[...]
Lunga vita al senatore Andreotti e l'augurio che possa continuare nell'esercizio di quella disciplina politica che è stata la passione e la ragione della sua vita"

Mariapia Garavaglia - Membro del Gruppo Partito Democratico:
"Dire che Giulio Andreotti sia un testimone del tempo è davvero insufficiente e anche inutile. Andreotti è un "presente" del e nel tempo; nella sua vita non ha osservato come va il mondo in diversi momenti storici e politici, ma ha partecipato con sorprendente assiduità alle scelte che hanno determinato gli eventi; ha contribuito ad affrontare problemi nazionali con lo sforzo costante di superare le difficoltà e spesso anche le insufficienze di una società italiana non sempre pronta.[...]È una dimensione imprescindibile, essenziale nella sua vita, la testimonianza di fede cristiana vissuta quotidianamente e che, senza dubbio, ha sorretto la sua forza interiore quando ha dovuto affrontare le tremende vicende che l'hanno colpito negli ultimi anni".

Poi c'è stato l'intervento, abbastanza misurato per i suoi standard abituali, di Maurizio Gasparri, il quale è addirittura capogruppo dei senatori del Partito delle Libertà:
"Voglio ancora sottolineare la compostezza con cui ha affrontato le prove più difficili, i lunghi anni di giudizio. Si è recato nei tribunali, ha affrontato la giustizia, ha atteso con pazienza e forse troppo a lungo - lasciatemelo dire - che i giudizi dessero ragione alla sua perseveranza.[...]Pertanto, come concittadino, come abitante dello stesso quartiere e frequentatore della stessa parrocchia, come compagno di scuola ma, ovviamente, soprattutto, come Presidente del Gruppo che ho l'onore di presiedere, le rivolgo ancora una volta tanti auguri, presidente Andreotti".(frequentatore della stessa parrocchia?)

Carlo Giovanardi - sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri:
"Tutti noi invece sappiamo una cosa importante e significativa, ossia che quando Giulio Andreotti si alza in piedi, quando parla, l'Assemblea lo ascolta in religioso silenzio, perché tutti sappiamo che quando interviene abbiamo sempre qualcosa da imparare dalla sua esperienza e dalla sua limpida storia democratica".


Limpida storia democratica?
Tralasciando i rapporti con la P2, Gelli e Sindona, molto compromettenti ma per i quali, a quanto mi risulta, Andreotti non ha mai subito procedimenti penali, soffermiamoci invece sui suoi rapporti provati con Cosa nostra.
Saprete sicuramente tutti che Andreotti è stato ritenuto colpevole di associazione a delinquere (art.416 del Codice Penale) fino alla primavera del 1980, "reato prescritto essendo decorso dalla primavera del 1980 un termine superiore ai necessari 22 anni e 6 mesi"(dalla sentenza della Corte d'Appello).
Per il periodo post-1980 invece è stato assolto, ma non con formula piena, bensì ai sensi del comma 2 dell'art. 530 del Codice Penale, ossia per insufficienza di prove.
Il reato contestato ad Andreotti è stato l'associazione a delinquere semplice e non di stampo mafioso, semplicemente perchè questo reato (art.416 bis del Codice Penale) fu introdotto solo nel 1982, dopo l'omicidio Dalla Chiesa .


1- Piersanti Mattarella 2- Stefano Bontate 3- Francesco Marino Mannoia 4- Tommaso Buscetta

Per comprendere la gravità dei comportamenti di cui Andreotti si è reso protagonista è sintomatica e rivelatrice la circostanza relativa all'omicidio di Piersanti Mattarella (foto), presidente democristiano della Regione Sicilia.

Primo incontro (riferito dal pentito Francesco Marino Mannoia(foto), autista e guardaspalle di Stefano Bontate).

Siamo nella primavera del 1979 quando Andreotti da Presidente del Consiglio e sottolineo, da Presidente del Consiglio, scende a Catania per incontrare Stefano Bontate, il "Principe di Villagrazia" (foto), nel periodo 1970-74 capo della Commissione (il governo di Cosa nostra) insieme a Gaetano Badalamenti e Luciano Liggio nel cosiddetto "Triumvirato" e nel 1979 uno dei suoi esponenti di punta.
L'incontro fu chiesto da Andreotti a Bontate dopo essere stato informato dai suoi amici siciliani legati alla mafia ( l'on. Salvo Lima, i cugini Salvo, l'ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino) che Piersanti Mattarella, presidente democristiano della Regione Sicilia vicino alla corrente Moro, era nel mirino di Cosa nostra per il suo tentativo di riportare in un contesto di legalità l'attività della Regione e di fare pulizia nel mondo degli appalti rendendo più trasparenti le procedure per la loro assegnazione ; aveva rimosso inoltre il proprio assessore regionale ai lavori pubblici Rosario Cardillo (Partito Repubblicano) in seguito alla scoperta di un sistema illecito di controllo degli appalti pubblici da questi coordinato.
"Andreotti frena l'impeto dei mafiosi, prende tempo, li rassicura additando una soluzione politica, ne elude, almeno nell'immediato, ogni iniziativa cruenta, tanto che il Bontate rimane in attesa e confida al Marino Mannoia: <Staremo a vedere>"(dalla sentenza di appello).
Torna a Roma e praticamente non fa niente, non denuncia i mafiosi, non avverte Mattarella del pericolo e non raggiunge nemmeno alcun risultato nella via politica che aveva indicato per risolvere la questione.

Omicidio Mattarella.

Il 6 Gennaio 1980, a Palermo Piersanti Mattarella esce di casa con la moglie e i figli ma senza la scorta a cui ha deciso di rinunciare nei giorni festivi, sale sulla sua Fiat 132, quando
, attraverso il finestrino un killer gli spara 3 colpi di pistola con una calibro 38.
Tommaso Buscetta(foto) testimonierà che la decisione di compiere questo omicidio fu presa dalla Commissione,
come gli riferì Stefano Bontate (Buscetta non ha mai fatto parte della Commissione).

Questa è l'unica immagine che ho trovato dell' omicidio.

Secondo incontro(riferito dal pentito Francesco Marino Mannoia).
Nella primavera del 1980 Andreotti torna in Sicilia per chiedere spiegazioni, per chiedere conto dell'omicidio ai mafiosi e incontra Stefano Bontate in una villa fuori Palermo.
Bontate reagisce sprezzante: "
A Palermo comandiamo noi e se non vi sta bene allora andatevi a prendere i voti al Nord" e lo minaccia: "Niente interventi o leggi speciali contro la mafia, altrimenti ci saranno altri fatti gravissimi".
Andreotti torna a Roma, potrebbe denunciare direttamente o indirettamente (tramite i servizi segreti) gli assassini del suo compagno di partito ma nuovamente non fa niente.

E' in questo momento che si colloca la rottura tra Andreotti e Cosa nostra, rottura che divide il periodo fino al 1980, per il quale Andreotti è stato ritenuto colpevole (ma prescritto), dal periodo post 1980 per il quale invece è stato assolto per insufficienza di prove (è per esempio provato l'incontro del 1985 col boss di Mazara del Vallo Andrea Manciaracina, vicino ai corleonesi).
Andreotti allenta i rapporti con i mafiosi "senza ricorrere a bruschi e pericolosi strappi, ma attraverso comportamenti concludenti, che gradualmente avrebbero indotto nei mafiosi la consapevolezza del venir meno della sua, ormai datata, disponibilità" (dalla sentenza di appello).

Intanto scoppiò la Seconda guerra di mafia che vide contrapporsi la mafia Palermitana e Catanese dei clan Inzerillo-Bontate-Buscetta-Calderone-Badalamenti ai Corleonesi di Riina-Provenzano-Bagarella, con quest'ultimi trionfanti dopo la cosiddetta Mattanza (più di 1000 morti ammazzati in tre anni) e al comando della Commisione (Riina 1982-1993).
Il 23 Aprile 1981 a essere ucciso e uscire di scena è Stefano Bontate, crivellato dai colpi di kalashnikov e di lupara sparati a Palermo dai killer Pino Greco e Giuseppe Lucchese, fedelissimi di Totò Riina.

La fine di Stefano Bontate (1981).



Chiuderei lasciando l'ultima parola al nostro Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che di processi, prescrizioni e incontri con i mafiosi (se li teneva anche in casa) ha una discreta esperienza e presenta indubbiamente i titoli adeguati per aspirare ad essere il degno successore di Andreotti come referente politico di Cosa nostra (il suo braccio destro e tra i fondatori di Forza Italia, il sen. Marcello Dell'Utri è stato condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa).

Intervista rilasciata da Berlusconi al giornale inglese "The Spectator" nel settembre 2003 (la sentenza della Corte d'Appello è del maggio 2003):

Domanda: Andreotti, sette volte primo ministro, non era un mafioso?
Berlusconi: "Ma no, ma no. Andreotti è troppo intelligente. E' troppo intelligente. Guardate, Andreotti non è mio amico. Lui è di sinistra. Hanno creato questa menzogna per dimostrare che la Democrazia Cristiana, che è stata per cinquant'anni il partito più importante della nostra storia non era un partito etico, ma un partito vicino alla criminalità. Ma non è vero. E' una follia! Questi giudici sono doppiamente matti! Per prima cosa, perché lo sono politicamente, e secondo sono matti comunque. Per fare quel lavoro, devi essere mentalmente disturbato, devi avere delle turbe psichiche. Se fanno quel lavoro è perché sono antropologicamente diversi dal resto della razza umana"

sabato 24 gennaio 2009

Un presidente esposto alle intemperie.


William Henry Harrison (9 Febbraio 1773 – 4 Aprile 1841) IX Presidente degli Stati Uniti
d'America.


PROFILO SINISTRO


PROFILO DESTRO


Tra gli anni 20 e gli anni 30 dell'Ottocento gli Stati americani, a cui la Costituzione assegnava competenze in materia, avevano democratizzato il sistema politico, in primo luogo abolendo ogni requisito di censo per l'esercizio del diritto di voto e in secondo luogo sottraendo ai parlamenti statali la scelta degli elettori presidenziali affidandola ai cittadini.
La repubblica americana si fondava ora sul suffragio universale maschile.
Nacquero dunque 2 partiti di massa, il partito democratico(quello che c'è ancora oggi) e il partito Whig, i quali si rivolgevano a un elettorato molto esteso; per mobilitarlo e organizzarlo, crearono complessi apparati di partito, col compito di scegliere i candidati, proporre dei programmi coerenti e gestire le campagne elettorali.

Elezioni 1840
Martin Van Buren vs William H. Harrison

Il candidato democratico era il presidente in carica Martin Van Buren, un vecchio dandy.
Gli oppositori Whig condussero contro di lui una accanita campagna dipingendolo come un signore troppo raffinato, effemminato, indegno della vocazione popolare e della rude immagine da frontiera del partito democratico.
Confezionarono invece per il loro candidato, William H. Harrison, l'immagine di un maschio western virile e plebeo, abituato a vivere nella log cabin, la povera capanna di tronchi dei pioneri.
In realtà però, Harrison apparteneva a una ricca famiglia schiavista della Virginia e abitava in una lussuosa villa di campagna.
Ma la tattica funzionò lo stesso e Harrison venne eletto presidente.
Si arrivò alla Cerimonia di Giuramento: Harrison, forse immedesimandosi troppo nella parte da duro che gli era stata costruita, insistette per prestare giuramento, in mezzo a una tormenta di neve, senza cappotto, tenendo un discorso di 1 ora e 45 minuti.
Prese una polmonite e morì un mese dopo (4 aprile 1841) divenendo così il primo presidente americano a morire durante il mandato.

Detiene, con proporzionalità inversa, il record della presidenza più breve, esattamente 31 giorni dal 4 marzo al 4 aprile 1841 e il record del discorso più lungo mai tenuto a una Cerimonia di Giuramento (8845 parole).

venerdì 23 gennaio 2009

Anobii da Anobium punctatum, il tarlo della carta.

Anobii è un esempio del Web 2.0 per noi appartenenti alla Generazione 2.0.

Non so se lo conoscete già ma volevo segnalarvi questo sito che è una specie di libreria virtuale.
Praticamente dopo esservi registrati gratuitamente potete creare la vostra libreria inserendo il codice a barre dei vari libri e fare di ognuno una scheda personale (dove l'avete preso, quando, quanto l'avete pagato, quando lo avete iniziato e finito) giudicandolo e commentandolo, giudizio che potete tenere per voi oppure condividere con gli altri utenti, perchè il sito è anche un social network (qualsiasi cosa voglia dire).
Inoltre, non sono presenti solo libri italiani ma di 13 lingue diverse (sì, compreso il tedesco Le_cas).

Tramite questo sito potrete inoltre soddisfare la vostra brama di catalogazione, archiviazione e esigenza di statistiche (quanti libri avete letto nel 2008, quante pagine totali).
Nella scheda dei libri si può anche scrivere se avete imprestato quel tale libro a qualcuno, il che mi sembra una funzione abbastanza utile.(Ma che fine ha fatto quel libro di ricette armene?non l'avrò mica imprestato a qualche bastardo che non me lo ha restituito?).

EMENDAMENTO:
Mi impegno d'ora in poi a far sì che ogni libro che menziono abbia il suo bel collegamento alla pagina Anobii corrispondente.

mercoledì 21 gennaio 2009

Scampoli di Storia Americana.

Questo non è un melting pot(crogiolo di fusione) ma una salad bowl(una scodella di insalata mista).


1-La Georgia:

La Georgia fu fondata nel 1733 come impresa filantropica per dare asilo ai debitori inglesi anche se nel giro di un ventennio divenne una colonia schiavista come le altre della regione.
(Questo l'ho scritto tutto col carattere Georgia.Per coerenza col testo).

2-Nomi degli Stati:

Virginia: in onore della regina vergine Elisabetta I
Maryland: in onore di Henrietta Maria consorte di Carlo I
Carolina: in onore di re Carlo II
Georgia: in onore di re Giorgio II
Massachussets e Connecticut: prestito linguistico dall'algonchino

3-Gli schiavi e la Bibbia:

Gli schiavi neri furono sistematicamente evangelizzati dai cristiani protestanti, i quali proposero loro un'insegnamento selettivo della Bibbia, che esaltava l'obbedienza e la sottomissione ignorando il messaggio della fratellanza fra gli uomini o episodi come la fuga di Mosè dalla schiavitù egiziana.
Quando i neri conobbero questi messaggi e questi episodi ne furono affascinati e immaginarono sè stessi come un popolo eletto simile agli ebrei, la cui liberazione era scritta nel libro del Signore.

4-La bastonatura di Charles Sumner:

Nel 1856 Charles Sumner, senatore abolizionista del Massachussets, mentre era in Congresso fu vittima di una violenta bastonatura da parte del rappresentante della schiavista South Carolina Preston Brooks.
Fu una punizione per un discorso che Sumner aveva tenuto in Senato pochi giorni prima, in cui aveva accusato il senatore Andrew Butler, parente di Preston Brooks, di aver preso "un'amante...che benchè disgustosa per gli altri è sempre piacevole con lui; benchè appaia corrotta agli occhi del mondo è casta ai suoi occhi, mi riferisco alla puttana, la Schiavitù"
(questo è l'originale: charging him with taking "a mistress . . . who, though ugly to others, is always lovely to him; though polluted in the sight of the world, is chaste in his sight.I mean the harlot, Slavery")
L'episodio venne ampiamente sfruttato dal Partito Repubblicano, appena nato, per mobilitare l'elettorato settentrionale, eccitare l'odio antimeridionale e conquistare consensi (eravamo alla vigilia della Guerra di Secessione).
Andò più o meno così:



Questa faccenda merita forse un post tutto suo.

5-Allacciarsi le scarpe:

La Guerra di Secessione(1861-1865) fu una guerra di trincea. Gli assalti colletivi alle trincee altrui, sotto un fuoco nemico che uccideva con casualità, distrussero l'idea che il coraggio individuale contasse qualcosa. Le cariche di fanteria erano corse verso la morte in cui lo scopo principale non era colpire ma non essere colpiti, in questo contesto gli atti di eroismo apparvero non sublimi ma futili.Tutto ciò generò un senso di impotenza e di terrore e pose seri problemi di disciplina.
Molti soldati cercarono di sopravvivere dandosi malati, nascondendosi, oppure restando indietro ad allacciarsi le scarpe durante le cariche.

Alla fine i morti di questa guerra, che fu una guerra civile, furono 622.000.

6-Un conto è non essere schiavi, un altro è essere uguali:

Abraham Lincoln in un discorso del 1858:
"non sono, e non sono mai stato, favorevole ad una qualsiasi realizzazione della parità sociale e politica della razza bianca e nera; esiste una differenza fisica tra la razza bianca e la nera che credo impedirà per sempre alle due razze una convivenza in termini di parità sociale e politica. E poichè esse non possono convivere in questa maniera, finchè rimangono assieme ci dovrà essere la posizione superiore e inferiore, ed io, al pari di chiunque altro, sono favorevole a che la posizione superiore venga assegnata alla razza bianca".

7-Ma che fai?Dubiti?:

Walt Whitman in "Prospettive democratiche" (1871):
"Il Pacifico sarà nostro, e nostro sarà l'Atlantico. Si avranno comunicazioni quotidiane per via elettrica con ogni angolo del globo.Che epoca!Che terra la nostra!Dove mai un'altra così grande?L'individualità di una nazione, allora come sempre, dovrà guidare il mondo.
Può esservi dubbio su chi sarà il leader?"

8-Le antisuffragiste:

Nell'età progressista(1900-1920) ci fu un grande movimento suffragista femminile che reclamò gli stessi diritti politici detenuti dagli uomini.
La prospettiva del voto delle donne mise in discussione l'unità della famiglia, i ruoli dei suoi membri e quindi il primato maschile anche dentro le mura di casa.
Ciò scatenò reazioni paranoiche.
Le donne che votano, si disse, perdono la femminilità, si mascolizzano, si tagliano i capelli, vestono da uomo, la voce si inasprisce; oppure diventano troppo libere sessualmente.
Le contemporanee discussioni scientifiche sull'esistenza di una positiva sessualità femminile basata sul desiderio e non, come era convinzione comune nell'Ottocento, sulla blanda accettazione della passione maritale, non fecero che accrescere la paranoia.
Parecchie donne, condivisero queste valutazioni e paure, non volevano il mutamento della loro condizione, lo ritenevano contro natura.
E fu così che si batterono contro il suffragio, divennero antisuffragiste.

Il movimento vinse lo stesso la sua battaglia, e nel 1919, il Congresso approvò l'Emendamento XIX alla Costituzione, il quale stabilì che il diritto a votare non poteva essere negato o limitato dagli Stati Uniti o dagli stati "a motivo del sesso".

9-La segregazione razziale in ufficio:

Alle elezioni presidenziali del 1912 vinse col 42% dei voti popolari Woodrow Wilson, secondo presidente del Partito Democratico dalla Guerra Civile(oltre a Grover Cleveland) e primo sudista(era della Virginia).
Il Partito Democratico era il partito del Sud e quindi dell'anticentralismo, dei diritti degli stati ma soprattutto il partito del razzismo.
Wilson, da buon meridionale, introdusse prontamente la segregazione razziale anche negli uffici federali di Washington.
E adesso, Obama, proprio con quello stesso Partito Democratico se ne va a Washington a dirigerli tutti quei cazzo di uffici.(scusate l'enfasi).

10-La politica del grosso bastone:

All'indomani della "piccola splendida guerra"(così definita dal segretario di Stato,ossia il ministro degli esteri, John Hay) del 1898 contro la Spagna si cominciò a discutere di un possibile futuro imperiale degli Stati Uniti.
C'era chi sosteneva che gli Usa avessero un destino imperiale, frutto di un disegno della provvidenza, chi parlò dei compiti civilizzatori della razza anglosassone in quanto razza superiore e poi ci fu Theodore Roosevelt.
Theodore Roosevelt fu presidente dal 1901 al 1909, era repubblicano, laureato a Harvard, di sangue blu, un eroe di guerra, aveva partecipato alla guerra di Cuba del 1898 a capo di un reggimento di cowboy volontari.
Sulla questione imperiale Th.Roosevelt fu il portavoce dell'associazione tra fantasie maschili di potenza e progetti imperiali, associazione teorizzata da William James il quale affermò che le virtù maschili e guerresche sarebbero state rinvigorite dalla "tonica aria dei campi di battaglia", dalla disciplina, dal rischio fisico, dall'idealismo patriottico.
Da presidente, Th.Roosevelt adottò in politica estera il motto "parla dolcemente e porta un grosso bastone" che non sfuggiva a interpretazioni di carattere sessuale.

11-Gesù e il cda degli apostoli:

Dopo la prima guerra mondiale si entrò nei "ruggenti anni 20" che furono un'era di prosperità - nel periodo 1922-1928 il PIL crebbe del 40% - ma gli anni 20 a un certo punto finirono e arrivò il 1929.
Ma prima che arrivasse la catastrofe, si ebbe un'esplosione dei consumi individuali, i beni di consumo industriali si diffusero rapidamente(frigoriferi,lavatrici,aspirapolvere,telefoni,automobili,radio).
La pubblicità commerciale invase i mezzi di informazione come i giornali e la nuova meraviglia, la radio.Nacquero agenzie specializzate nel preparare campagne mirate cercando di vendere prodotti specifici a gruppi specifici di consumatori.
Bruce Barton, esponente di una di queste agenzie, scrisse:
il primo esperto di marketing della storia fu Gesù che "scelse dodici uomini dai livelli più bassi degli affari e li forgiò in un'organizzazione che conquistò il mondo".

12-La paura della paura:

"La sola cosa di cui dobbiamo aver paura è la paura stessa - il terrore senza nome, irragionevole, ingiustificato che paralizza gli sforzi necessari a convertire la ritirata in una nuova avanzata"
E qui Norberto Bobbio corrobora,lo senti come corrobora?
"In una buona democrazia la funzione principale dello Stato di diritto è quello di promuovere nei suoi cittadini la libertà dalla paura"

13-La politica culturale della CIA:
La Cia durante la Guerra Fredda finanziò iniziative intellettuali progressiste ma anticomuniste, convegni internazionali, riviste, case editrici, sindacati, stazioni radio, festival di musica contemporanea.
Finanziò mostre di pittori americani, l'espressionismo astratto di Jackson Pollock e la pop art di Andy Warhol, contribuendo a fare di New York la nuova capitale delle avanguardie artistiche.
Tutto ciò era parte di quella che è stata chiamata "guerra fredda culturale".


IN FIERI?

Fonti:
Arnaldo Testi - La formazione degli Stati Uniti
Arnaldo Testi - Il secolo degli Stati Uniti

venerdì 16 gennaio 2009

It's the Indian way!

Cercando il video della canzone "I want to hold your hand" del 1963 dei Beatles, che tra l'altro è il disco dei Beatles che ha venduto di più in assoluto ne ho trovata la versione indiana che non saprei se definire parodia o magari rielaborazione, ma pensandoci un attimo potrebbe anche essere l'originale.

Questa è la versione indiana e un pò bislacca:



Questa invece la versione dei Beatles:


Quello che si vede all'inizio del video è il produttore George Martin. Notate l'originale palco di Ringo Starr a forma di Pentax ribattezzata "Beatax" come si vede meglio in questa foto:





Sulla stessa scia e sempre con l'inquietante sospetto su quale sia l'originale e quale la copia, c'è la canzone Thriller di Michael Jackson del 1982 dell'album omonimo, che è tuttora l'album che ha venduto di più in tutta la storia della musica (oltre 100 milioni di copie).

La versione di Bollywood di Chiru intitolata "Golimar" tratta dal film "Donga" del 1985:



Goli mar Goli mar mar mar mar mar...
Entra in testa vero?
Sono stata costretta ad aggiungerla anche alle Colonne Foniche.


Siccome non è possibile incorporare il video di Michael Jackson, credo per motivi di copyright, per vederlo cliccate qui.

La vecchia porta la sbarra

Il linguaggio è una cosa complicata, e la circostanza per cui noi (la maggior parte delle volte) ci capiamo quando parliamo, è un fatto molto difficile da spiegare, soprattutto perché, per spiegarlo, dobbiamo già capirci.
Io comunque non voglio spiegarvi niente, quindi il problema non si pone. Faccio solo qualche esempio.
Gli esempi sono spesso citazioni, in realtà.
Grattacapo mi fa notare che parlo (e scrivo) sempre per citazioni. Vero. Ma qui ved(r)ete che le citazioni sono esempi, dunque non valgono per quello che dicono. Valgono piuttosto per quello che io voglio dire attraverso di loro. O meglio, alla fine, è sempre quello che voi attraverso (di) loro dite a voi stessi. Io però spero sempre che vi diciate qualcosa di simile a quello che mi dico io.
Ecco, finalmente vengo in chiaro del mio parlare per citazioni e mi autocito: “Tutte le citazioni sono esempi”.
Questo invece, chiaramente, è un esempio di citazione.
Come potete capire, è solo una questione di virgolette, ma le virgolette possono far assumere valore paradigmatico a quello che dite. Ad esempio:
Se Lei si spiega con un esempio, non capisco più niente” (era la mia citazione da Ennio Flaiano). Fortunatamente io non devo spiegare niente. Dunque posso fare qualche esempio, senza tener conto di Flaiano e del suo paradigma.
Iniziamo: “Il coniglio Bianco inforcò gli occhiali: “Da dove devo iniziare Maestà?” chiese. “Inizia dall’inizio” disse il Re con solennità, “e va avanti finché non arrivi alla fine: poi, fermati” (Lewis Carrol).
Dunque, all’inizio di questa storia ci sono Paolo e Francesca:
- Paolo: “Ciao, sono Paolo. E tu?” Francesca: “Io no”.
[La citazione è di Achille Campanile, ma è un esempio che io cito da un libro di Filosofia del Linguaggio. Dunque io cito qualcuno che cita: tripla citazione. Dovete sommare all’intenzione di Achille Campanile (far ridere) quella di Claudia Bianchi (proporre un esempio di incomprensione da analizzare da un punto di vista linguistico) aggiungere poi la mia (quella di non spiegarvi niente), e infine la vostra]
Paolo comunque se ne va. Torna dopo un po’:
- Paolo: “Scusa, sai dov’è Piazza Duomo?” Francesca: “Certo che lo so”.
Pausa. Poi Paolo fissa attentamente Francesca:
- Paolo: “Ho già visto la tua faccia da qualche parte” Francesca: “Non credo, perché la porto sempre con me”.
Paolo se ne va (definitivamente).
Per strada passa Leopold Fechtner:
Io posso sollevare un elefante con una mano sola. Ma dove lo trovo un elefante con una mano sola?”

FINE

mercoledì 14 gennaio 2009

Bilanci dell' Industria Culturale 2008

I FILM PIU' VISTI:
1- Natale a Rio
(FILMAURO)
22.057.251 €
2- Madagascar 2
(DREAMWORKS ANIMATION)
21.476.162 €
3- Kung Fu Panda
(DREAMWORKS ANIMATION)
17.035.878 €
4- Io sono leggenda
(WARNER BROS)
13.858.515 €
5- Grande, grosso e... Verdone
(FILMAURO)
12.938.016 €
6- Scusa ma ti chiamo amore
(MEDUSA - CECCHI GORI GROUP)
12.667.760 €
7- Hancock
(COLUMBIA PICTURES - di proprietà della SONY PICTURES)
11.993.638 €
8- Il cosmo sul comò
(MEDUSA)
11.928.561 €
9- Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo
(PARAMOUNT - LUCASFILM)
11.468.755 €
10- Twilight
(Sei case di produzione tra cui la MAVERICK FILMS di Madonna)
11.365.976 €
11- Gomorra
(FANDANGO)
10.027.723 €

(Aggiornati al 4 Gennaio 2009)

I LIBRI PIU' VENDUTI:
1- Paolo Giordano - La solitudine dei numeri primi
(MONDADORI)
2- J.K. Rowling - Harry Potter e i doni della morte
(SALANI)
3- Roberto Saviano - Gomorra
(MONDADORI)
4- Muriel Barbery - L'eleganza del riccio
(EDIZIONI E/O)
5- Khaled Hosseini - Il cacciatore di aquiloni
(PIEMME)
6- Andrea Camilleri - Il campo del vasaio
(SELLERIO)
7- Daniel Pennac - Diario di scuola
(FELTRINELLI)
8- Allen Carr - E' facile smettere di fumare se sai come farlo
(EWI)
9- Khaled Hosseini - Mille splendidi soli
(PIEMME)
10- Sam Savage - Firmino. Avventure di un parassita metropolitano
(EINAUDI)

GLI ALBUM PIU' VENDUTI
1- Jovanotti - Safari
(MERCURY - proprietà della UNIVERSAL)
2- Vasco Rossi - Il mondo che vorrei
(EMI)
3- Laura Pausini - Primavera in anticipo
(ATLANTIC RECORDS - proprietà della WARNER BROS)
4- Ligabue - Secondo tempo
(WARNER MUSIC ITALY)
5- Giusy Ferreri - Non ti scordar mai di me
(SONY BMG)
6- Amy Winehouse - Back to black
(ISLAND/UNIVERSAL REPUBLIC - entrambe di proprietà della UNIVERSAL)
7- Madonna - Hard candy
(WARNER BROS)
8- Gianna Nannini - Gianna best
(POLYDOR RECORDS - di proprietà della UNIVERSAL)
9- Tiziano Ferro - Alla mia età
(CAPITOL RECORDS - di proprietà della EMI)
10- Coldplay - Viva la vida
(CAPITOL RECORDS/PARLOPHONE - entrambe di proprietà della EMI)

LE MOSTRE PIU' VISITATE:

1 - CORREGGIO PARMA (dal 20 settembre 2008 al 25 gennaio 2009)
PARMA. Palazzo della Pilotta, Camera di San Paolo, Cattedrale, chiesa di San Giovanni Evangelista
Visitatori: 345.166 (al 7 gennaio)
Media giornaliera: 3.138. Giorni di apertura: 110
Note: biglietto mostra; biglietto mostra e salita cupole; biglietto mostra e una cupola; biglietto singole cupole. Visitatori complessivi.

2 -ROMA E I BARBARI. LA NASCITA DI UN NUOVO MONDO (dal 26 gennaio al 20 luglio 2008)
VENEZIA. Palazzo Grassi
Visitatori: 211.728
Media giornaliera: 1.203. Giorni di apertura: 176

3 - PINTORICCHIO (dal 2 febbraio prorogata al 31 agosto 2008)
PERUGIA. Galleria nazionale dell'Umbria. Spello. Chiesa di Santa Maria Maggiore
Visitatori: 202.289
Media giornaliera: 1.111. Giorni di apertura: 182
Note: biglietti distinti per le due località.

4 - GIOVANNI BELLINI (dal 30 settembre 2008 all'11 gennaio)
ROMA. Scuderie del Quirinale
Visitatori: 194.330
Media giornaliera: 1.905. Giorni di apertura: 102

5 - RENOIR. LA MATURITA' TRA CLASSICO E MODERNO(dall'8 marzo al 29 giugno 2008)
ROMA. Complesso del Vittoriano
Visitatori: 183.135
Media giornaliera: 1.605. Giorni di apertura: 114

6 - CANOVA ALLA CORTE DEGLI ZAR. CAPOLAVORI DALL'ERMITAGE DI SAN PIETROBURGO (dal 23 febbraio prorogata al 24 agosto 2008)
MILANO. Palazzo Reale.
Visitatori: 165.689
Media giornaliera: 905 Giorni di apertura 183

7 - CORREGGIO E L'ANTICO (dal 22 maggio al 14 settembre 2008)
ROMA. Galleria Borghese
Visitatori: 165.150
Media giornaliera: 1.652. Giorni di apertura: 100
Note: biglietto unico mostra-galleria. Dati comunicati a fine mostra.

8 - PICASSO. L'ARLECCHINO DELL'ARTE. 1917-1937(dall'11 ottobre 2008 all'8 febbraio)
ROMA. Complesso del Vittoriano
Visitatori: 145.501 (al 7 gennaio)
Media giornaliera: 1.635. Giorni di apertura: 89

9 - SEBASTIANO DEL PIOMBO 1485-1547 (dall'8 febbraio prorogata al 2 giugno 2008)
ROMA. Palazzo Venezia
Visitatori: 137.358
Media giornaliera: 1.184. Giorni di apertura: 116

10 - ALMA-TADEMA E LA NOSTALGIA DELL'ANTICO (dal 19 ottobre 2007 prorogata al 28 aprile 2008)
NAPOLI. Museo archeologico nazionale
Visitatori: 136.766 (al 16 aprile)
Media giornaliera: 877. Giorni di apertura: 156
Note: biglietto unico per museo e mostra. Dati non aggiornati perché non forniti da organizzatori.

[...]

26
- IMPRESSIONISMO: DIPINGERE LA LUCE. LE TECNICHE NASCOSTE DI MONET, RENOIR E VAN GOGH(dall'11 luglio al 28 settembre 2008)
FIRENZE. Palazzi Strozzi
Visitatori: 72.260
Media giornaliera: 903. Giorni di apertura: 81

Fonte: www.repubblica.it

domenica 11 gennaio 2009

Preparatevi...Alla Violenza...Degli Agnelli

Credo che siano i film più stravaganti del 2008:


BLACK SHEEP

(Nuova Zelanda 2006 - uscito in Italia nel 2008)

Le locandine:



Il trailer:




DENTI
(Usa 2007 - uscito in Italia nel 2008)
di Mitchell Lichtenstein figlio dell'esponente della Pop Art Roy Lichtenstein.

Non c'è rosa...senza spine

La locandina censurata in Italia:



Il trailer:



"Dentata significa denti in latino"