venerdì 27 marzo 2009

E di fatto lo è.

Io ho sempre amato i dialoghi, (non a caso tra le mie opere giovanili si annovera un "Dialogo tra due uomini del Novecento") quei dialoghi dall'impostazione teatrale con battute concise, rapide e linguisticamente semplici ma perfette, che sembrano non parlare dei massimi sistemi e invece lo fanno; per capirsi la massima espressione di questa tipologia la reputo "Aspettando Godot" di Beckett.

Proclamo quindi l'inaugurazione del "Ciclo dei dialoghi"
a cui ognuno di voi può dare il proprio contributo.





Sbobinatura fatta in casa da me medesimo:

Personaggi:
C:
Anton Chigurh (di cui avevamo già parlato in merito alla sua acconciatura)
A: Amico



C: Quant'è?
A: 69 centesimi
C: E la benzina?
A: Ha trovato tanta pioggia sulla strada?
C: Quale sarebbe la strada?
A: Beh ho visto che viene da Dallas
C: E a te che cosa importa da dove vengo, Amico?
A: Io non volevo offenderla
C: Non volevi offendermi
A: Era solo per ingannare il tempo
Se non vuole accettare le mie scuse non so che altro dirle signore
C: (respiro)
A:
C'è qualcos'altro?
C: Non lo so, c'è altro?
A: (schiarisce la voce) C'è qualcosa che non va?
C: In che senso?
A: Così, in generale
C: E' questo che mi stai chiedendo, se c'è qualcosa che non va in generale
A: C'è qualcos'altro signore?
C: Me l'hai già chiesto
A: Ahh... beh adesso dovrei cominciare a chiudere
C: Mmm... cominciare a chiudere
A: Sissignore
C: A che ora chiudete?
A: Adesso chiudiamo adesso
C: Adesso non è un'ora, a che ora chiudete?
A: Quando fa buio, dopo il tramonto
C: (sospira) Non sai di che cosa stai parlando vero?
A: Prego?
C: Ho detto che non sai di che cosa stai parlando
A che ora te ne vai a letto?
A: Scusi?
C: Sei un pò sordo per caso? Ho detto a che ora te ne vai a letto?
A: Ahh...Ahh... verso le nove e mezza, sì, direi più o meno alle nove e mezza
C: Potrei tornare a quell'ora
A: Perchè dovrebbe tornare? Troverebbe chiuso
C: L'hai già detto
A: Beh adesso devo chiudere
C: Tu abiti nella casa qui dietro vero?
A: Sì abito lì
C: Ci abiti da quando sei nato?
A: Era la casa del padre di mia moglie, in origine
C: (problemi di deglutizione) Sposandoti l'hai presa tu?
A: Abbiamo vissuto a Temple in Texas per molti anni, abbiamo messo su famiglia lì, a Temple
poi siamo venuti qui più o meno quattro anni fa
C: Sposandoti l'hai presa tu
A: Se vuole metterla in questo modo
C: Non è un mio modo di metterla, è così e basta
(accartoccia la confezione, la butta sul banco)
Qual è la cosa più grossa che ha perso a testa o croce?
A: Scusi?
C: La cosa più grossa che hai perso a testa o croce
A: Ah... non lo so non saprei dire
C: (tira la moneta e la sbatte sul banco) Scegli
A: Scelgo
C:
A: Per cosa?
C: Scegli e basta
A: Ah... beh dovrei almeno sapere che cosa c'è in ballo
C: Devi scegliere tu non posso scegliere io per te, non sarebbe onesto
A: Ma non mi sono giocato niente
C: Sì invece, te lo stai giocando da quando sei nato, solo che non lo sapevi
Sai che data c'è su questa moneta?
A: Noo
C: 1958 ha viaggiato ventidue anni prima di arrivare qui e adesso è qui, ed è o testa o croce
e
devi dirlo tu, scegli
A: Senta devo sapere che cosa posso vincere
C: Tutto
A: Come scusi?
C: Puoi vincere tutto, scegli
A: Ah... va bene. Testa allora
C: Ben fatto
(passa la moneta all'Amico) Non la mettere in tasca Amico, non la mettere in tasca è il tuo
portafortuna
A: E dove vuole che la metta?
C: Dove ti pare ma non in tasca, si mescolerebbe con le altre e diventerebbe una moneta
qualunque.
E di fatto lo è.

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