martedì 3 febbraio 2009

"Non è vero che io racconto barzellette, anzi disistimo chi lo fa" (Silvio Berlusconi, Ansa 27/09/2002)

Recentemente Berlusconi è andato in Sardegna a condurre la campagna elettorale contro il governatore uscente del Pd Renato Soru.
Il 17 Gennaio ha tenuto un comizio al Teatro Eliseo di Nuoro durante il quale ha raccontato una "barzelletta" sui campi di concentramento, volendo forse, a suo modo, celebrare il Giorno della Memoria del 20 Gennaio:

«Un kapò all'interno di un campo di concentramento dice ai prigionieri che ha una notizia buona e un'altra meno buona. La notizia buona è che metà di voi sarà trasferita in un altro campo. E tutti contenti ad applaudire... La notizia meno buona è che la parte di voi che sarà trasferita è quella che va da qui in giù...», indicando la parte del corpo dalla cintola ai piedi. (Corriere della Sera - Teatro Eliseo di Nuoro - 17 Gennaio 2009)

Non era la prima volta che raccontava questa "barzelletta", anzi l'aveva già raccontata nel febbraio 2004 durante un incontro con i governatori delle Regioni, quindi era anche recidivo:

"Nel corso della lunga riunione, il presidente del Consiglio - sempre secondo il racconto del governatore delle Marche, Vito D'Ambrosio - ha raccontato una barzelletta: "in un campo di prigionia il kapò riunisce tutti i prigionieri annunciando loro una notizia buona e una cattiva. "La notizia buona è che una parte dei prigionieri del campo verrà trasferita in un altro campo." A quel punto i prigionieri chiedono di sapere la notizia cattiva, e un guardiano, facendo segno con la mano, sentenzia: "Da metà vita in giù resteranno in questo campo, da metà vita in su saranno trasferiti"" (cronaca dell'incontro con i governatori regionali, Ansa, 18 febbraio 2004).

Non era neanche la prima volta che raccontava "barzellette" che definire di pessimo gusto è poco, lo aveva già fatto nel 2000, in quell'occasione riguardante i malati di Aids:

"Un malato di Aids va dal medico e gli chiede: "Dottore, cosa posso fare per la mia malattia?". Il medico risponde: "Faccia delle sabbiature". "Ma dottore, mi faranno veramente bene?" "Bene no, ma sicuramente si abituerà a stare sottoterra"" (Ansa, 3 aprile 2000).

Il "bello" è che quando dalla sua abituale risibilità Berlusconi sfocia nella mostruosità e qualcuno glielo fa notare, lui non reagisce dicendo "ragazzi scusate ho detto una stronzata" ma fa l'offeso e parte all'attacco a testa bassa, come per esempio nella questione Obama "abbronzato" in cui rispose in questo modo alle critiche:
«Se scendono in campo gli imbecilli siamo fregati. Dio ci salvi dagli imbecilli. Come si fa a prendere un grande complimento come una cosa negativa? Ma che vadano a...» e aggiungendo in seguito: «Perché c'è qualcuno che ha obiettato? Uno può sempre prendere la laurea del coglione quando vuole. Se uno vuole prendere una laurea pubblica ogni occasione è buona. Io mi sono veramente rotto e dico quello che penso».
Quando invece raccontò la "barzelletta" sui malati di Aids, alle inevitabili contestazioni da parte di esponenti di sinistra rispose così:
«Ho sempre pensato che Veltroni fosse una macchietta, ma ora è peggio: è un miserabile» e in più «Mi ero sbagliato: non sono alla frutta [aveva detto che la sinistra era alla frutta], sono alla canna del gas. Consiglio le sabbiature anche a loro... Povera Italia».

Nessun commento: