(ASCA) - Citta' del Vaticano, 25 nov - Anche Antonio Gramsci, l'intellettuale comunista rinchiuso in carcere dal regime fascista e rilascio in pessime condizioni salute a pochi mesi dalla morte, si sarebbe riavvicinato alla fede cristiana prima di morire. Lo sostiene, in un'intervista alla Radio Vaticana, mons. Luigi De Magistris, pro-penitenziere maggiore emerito del Vaticano. ''Il mio conterraneo, Gramsci, - ha raccontato il monsignore - aveva nella sua stanza l'immagine di Santa Teresa del Bambino Gesu'. Durante la sua ultima malattia, le suore della clinica dove era ricoverato portavano ai malati l'immagine di Gesu' Bambino da baciare. Non la portarono a Gramsci. Lui disse: ''Perche' non me l'avete portato'?' Gli portarono allora l'immagine di Gesu' Bambino e Gramsci la bacio'. Gramsci e' morto con i Sacramenti, e' tornato alla fede della sua infanzia. La misericordia di Dio santamente ci 'perseguita'. Il Signore non si rassegna a perderci''.
La citazione poi viene da sé:
"Per un prete, convertire un uomo in punto di morte, è come uno che per tanto tempo ha corteggiato una donna senza riuscire a convincerla; alla fine la fa ubriacare, e così si giace con lei» (John Selden)
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2 commenti:
Riassumendo:
C'è una suora che lo dice a un monsignore che lo dice a questo De Magistris.
Della suora non si hanno più tracce,forse è morta, il monsignore è morto.
Ah, Gramsci è morto nel 1937.
Ma la citazione ce l'avevi a portata di mano o l'hai cercata appositamente?
Cioè voglio dire, hai un tuo archivio personale di citazioni da cui attingere nel momento del bisogno?
La citazione mi è venuta in mente leggendo l'articolo. Era lì da un po', ma mi mancava un esempio per renderla concreta. Mons. De Magistris provvede chiudendo il cerchio e mi mette in pace con me stesso.
"Il signore non si rassegna a perderci"
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