Per proseguire nel "Ciclo dei dialoghi" che si era aperto con questo intervento, vi propongo un brandello tratto da "Il settimo sigillo" (Svezia - 1956) di Ingmar Bergman.
Sbobinatura sempre fatta in casa da me medesimo:
Bergman per la partita a scacchi tra Antonius Block e la Morte ha dichiarato di essersi ispirato a questo affresco degli anni 80 del 1400 di Albertus Pictor (1440 - 1507) realizzato nella Täby kyrka (chiesa) a Täby nella contea di Stoccolma.
A: Tu giochi a scacchi non è vero? M: Come lo sai? A: Lo so. L'ho visto nei quadri, lo dicono le leggende
Qui sopra invece due dipinti del pittore austriaco Karl Truppe (1887-1959) del 1942. En passant (locuzione consona all'intervento) tra le opere di Truppe figura anche il ritratto di un suo ex-collega che decise però di intraprendere in seguito un'altra carriera.
In un momento Sono sfiorite le rose I petali caduti Perché io non potevo dimenticare le rose Le cercavamo insieme Abbiamo trovato delle rose Erano le sue rose erano le mie rose Questo viaggio chiamavamo amore Col nostro sangue e colle nostre lagrime facevamo le rose Che brillavano un momento al sole del mattino Le abbiamo sfiorite sotto il sole tra i rovi Le rose che non erano le nostre rose Le mie rose le sue rose