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domenica 1 agosto 2010

Diceva Pascal: «Burlarsi della filosofia è già fare filosofia»

Da: Umberto Galimberti, Lettere a Umberto Galimberti - Mass media e contraddizioni esistenziali, in "D", 31 luglio 2010, p. 114.


[...] Sappiamo tutti che il pensiero, la riflessione, l'atteggiamento critico non trovano molti seguaci, perché i più hanno disertato quella curiosità infantile che, nell'età dei "perché", formula domande che senza difficoltà possiamo chiamare "scientifiche" o "filosofiche": «Perché se la terra è rotonda e gira, noi non cadiamo?», «Perché le stelle stanno appese in cielo?», «Come fa Dio a esistere se non ha una mamma?».
Nel tentativo di orientarsi nel mondo i bambini, anche senza saperlo, cercano di eliminare le contraddizioni, di trovare nessi di causalità e, non accontendandosi delle risposte fugaci e frettolose degli adulti, insistono. Questo per dire che il pensiero, la riflessione, l'atteggiamento critico non sono prerogative dei filosofi o degli scienziati, ma esigenze di tutti gli uomini che rifiutano di vivere a propria insaputa o in un mondo confezionato da altri.
Accade però che il pensiero comporta una certa fatica, per cui molti si stancano di domandare e preferiscono muoversi in un mondo costruito dalle risposte degli altri. Chiamano queste risposte confezionate "realtà" e "masturbazioni mentali" ogni spunto di riflessione. [...]